Compagnia del SS. Sacramento
LA COMPAGNIA DEL
SANTISSIMO SACRAMENTO
Le Compagnie del Ss Sacramento iniziarono a diffondersi in Italia alla fine del quattrocento ad opera di due francescani, i Beati Cherubino da Spoleto e Bernardino da Feltre, ma la loro massima diffusione avvenne dopo il Concilio di Trento del 1564 che con forza riaffermava il valore e la centralità del Culto Eucaristico, quale massima espressione della fede cattolica, rinnegata dalla Riforma Protestante.
La Compagnia laicale del Ss Sacramento costituì per secoli la Confraternita Parrocchiale per Eccellenza, in molte parrocchie, specialmente nel contado, al complesso tradizionale Chiesa-Campanile-Canonica si aggiunge un oratorio, nel bolognese chiamato "Ciséina dla Cumpagnì".
Già nei primi statuti del 1500 viene chiarito e consigliato che la partecipazione alla compagnia doveva essere aperta a tutti i ceti sociali, nelle disposizioni del Card. Paleotti del 1567 veniva così definita “Che ogni persona che desidera entrare nella Compagnia sarà accettata, purché di buona vita e fama“ già allora era prevista la partecipazione delle donne, raccolte in una loro Compagnia.
La forza della Compagnia era ed è nella preghiera comune e personale, nelle pratiche di carità verso i poveri e gli ammalati, veniva richiesto ai confratelli la partecipazione ai momenti di preghiera comunitaria mensile, assistere giornalmente alla S.Messa o fare visita al Tabernacolo in adorazione personale.
Il lato più esteriore ed evidente delle Compagnie del Ss Sacramento era quello di accompagnare il viatico e le processioni Eucaristiche, sottolineando in tal modo la fede della Chiesa nella presenza reale di Cristo nel sacramento.
Al fine di aiutare i poveri e gli ammalati, ogni Compagnia aveva due visitatori degli infermi, avere se possibile qualche medico pio per gli ammalati bisognosi, e qualche donna pia della Compagnia per le donne inferme. Ogni sabato la confraternita andava alla questua con una apposita cassetta, un’altra cassetta in Chiesa con la scritta “Elemosine per i poveri della parrocchia” entrambe le cassette chiuse con due chiavi una da tenersi dal parroco ed una dal rettore della compagnia, per garantire la chiarezza e l’onestà dell’uso dei denari e ribadire la santità delle intenzioni degli offerenti.
La questua doveva sottolineare che la festa che veniva, “La Domenica”, il cui fine ultimo è la celebrazione Eucaristica, non poteva prescindere dall’aiuto ai fratelli che sono nel bisogno.
Questa vita intensa di pietà e carità impediva che nelle Compagnie avvenisse un sodalizio tra persone chiuse nella loro cerchia, estranee alla vita parrocchiale.
Le Compagnie del Ss. Sacramento non sfuggirono alla soppressione di tutte le confraternite ed ordini religiosi voluta dalla "famigerata rivoluzione francese" ed attuata in Italia da Napoleone, ma nel 1807 vennero ripristinate perché fu riconosciuto il carattere strettamente spirituale del servizio del culto Eucaristico Parrocchiale.
Le non molte compagnie ricostituite ebbero vicissitudine alterne, nel tempo andarono scomparendo, la causa esterna che favori l’estinzione di molte compagnie, specialmente nelle città fu causata dell’espandersi della ideologia socialista anticlericale,e dall’interno della Chiesa dal sorgere di altre associazioni cattoliche, ed anche a causa di una mentalità ecclesiastica rigidamente gerarchica, poco incline ai tradizionali spazi di autonomia del laicato, senza contare le due guerre all’inizio e alla metà del secolo scorso che contribuirono anche alla distruzione di numerosi documenti e testimonianze storiche.
Ma non tutte le tracce delle Compagnie del Ss. Sacramento andarono perdute, in alcune delle nostre antiche parrocchie, come nella nostra di San Ruffillo, sono ancora conservati documenti che testimoniano la vitalità della Compagnia nei secoli passati, queste tracce sono rappresentate da due voluminosi registri contabili ove sono registrate con una diligenza certosina le uscite per le opere di carità ai parrocchiani indigenti e malati, l’aiuto finanziario, quando il bilancio lo consentiva, alla erigenda torre campanaria, una grande croce processionale in legno intagliato e dorato offerto da un confratello, il bastone del Decano ed un unico lampione processionale
Queste tracce stimolarono il nostro parrocchiano Valentino Venturi ad ulteriori ricerche sul passato della Compagnia del Ss. Sacramento che come vedremo più avanti portarono alla ricostituzione della stessa.
PARROCCHIA DI SAN RUFFILLO
LA COMPAGNIA DEL Ss. SACRAMENTO
Nella seconda metà del 1500 la parrocchia era retta dai Padri Celestini, aventi il convento in Bologna nella Piazza detta appunto Dei Celestini sul lato destro della Via D’Azeglio, nel stesso periodo fu istituita la Compagnia, quando era parrocofrà Orazio Fantigrossi(1565-1575).
La Compagnia operò attivamente fino alla repressione Napoleonica di cui ce ne dà la descrizione il parroco del tempo Don Seracchioli, il quale nelle sue memorie descrive l’arrogante spogliazione di tutti gli arredi d’argento e di valore oltre alle limitazioni delle libertà religiose, come annota nell’anno 1798:
Le priorie furono proibite dal Governo della Repubblica Cisalpina la quale proibì la raccolta in chiesa ed in qualunque altro luogo per il culto, proibite le prediche di qualunque sacerdote estraneo alla parrocchia, proibita la comunione agli infermi e qualunque processione al di fuori delle mura della chiesa;
La Compagnia fu ricostituita e rimase operante per tutto il 1800, ma come in moltissime altre realtà parrocchiali Bolognesi, si estinse all’inizio del 1900, tanto che la cappella al lato del campanile che era il luogo di incontro della Compagnia "Ciséina dla Cumpagnì" venne adibita ad oratorio per i bambini.
Dopo un secolo di vuoto, sotto l’auspicio del compianto padre Paolo Vanzan O.P. e del parrocchiano Valentino Venturi furono stabilite le base per la ricostituzione della Compagnia, il progetto fu portato a termine dal parroco Mons. Vittorio Zoboli in occasione della decennale Eucaristica del 2006.
Il nuovo statuto firmato dai primi tredici confratelli che avevano eletto come Priore il confratello Valentino Venturi, fu approvato dal Card. Carlo Caffarra il 9 aprile del 2006. Questa decennale Eucaristica 2016 segna i primi 10 anni di rinascita della Compagnia del SS. Sacramento di cui l’attuale Priore è il confratello Walter Pulga.
LE INIZIATIVE E I PROGRAMMI
DELLA COMPAGNIA
APERTA A TUTTI I PARROCCHIANI
Tutti i giovedì alla ore 21 incontri di preghiera e adorazione a San Ruffillo nella Cappella del Ss. Sacramento alla sinistra dell’Altare Maggiore, fatta eccezione per il 1° giovedì del mese che l'incontro si tiene nella chiesa della Beata Vergine del Carmine di Monte Donato
Solenni Quarant’ore: i confratelli partecipano all’adorazione notturna con turni di 2 ore, quindi alla processione solenne conclusiva per le vie della parrocchia, con baldacchino, stendardi e lampioni
Seconda domenica di ottobre: festa della Madonna del Rosario portando in solenne processione l’immagine della B.V. del Rosario
Ogni anno si organizza un pellegrinaggio nei luoghi dove, nei secoli scorsi, è avvenuto un Miracolo Eucaristico
In conclusione della Decennale Eucaristica del 2016 e dei 10 anni dalla ricostituzione della Compagnia, è in programma un solenne pellegrinaggio parrocchiale al Santuario di Bolsena.
In occasione della visita a Bologna della Madonna di San Luca, la Compagnia collabora con la Compagnia dei Domenichini alla solenne processione
Per informazioni:
- Priore Walter Pulga Cell. 335 6977677
- Uffici Parrocchiali